I cechi per la vigilia prima di accendere la luce del pianerottolo vedono se qualcuno dei vicini l'ha già accesa, se no saranno i prossimi a morire. Mettono delle barchette fatte col guscio di noce dentro una bacinella con l'acqua e intuiscono mala sorte se la barchetta annega, se no, tutto è possibile. Tirano la pantofola all'indietro verso la porta: se la punta indica fuori sono previste partenze. In casa le scarpe non si usano. Io avevo una gonna nera a fiori arancioni, viola e bianchi e mi hanno dato delle pantofole blu a fiori fuxia, verdi e gialli. Sembravo un alberello di natale tascio.
Katerina mi ha invitata a casa sua a passare il natale. Ho portato una bottiglia di Nero D'avola e un cappellino col fiore per lei. A casa mia i regali si danno il 25, quando si danno. Da lei si danno il 24 e a me ne hanno dati 5. La famiglia di Katerina mi fa dimenticare tutti i cornetti che i commessi cechi mi hanno tirato. Siamo andati anche al cimitero dove non ci sono così tante foto come a palermo e pensavo che tutti si chiamassero rodina, invece significa famiglia. I signori importanti avevano dei blocchi di marmo grigi, fascisti; anche quelli buoni che avevano aiutato i poveri. Katerina mi raccontava di sua nonna che era rimasta orfana da piccola, era stata affidata a uno zio ed era morto pure lui. Mentre me lo raccontava pensavo a mia madre che sin dalle elementari faceva l'infermiera a mia nonna e ho fatto riflessioni sulla reincarnazione. Mi chiedevo con quale criterio uno si reincarna: inizia con una vita di merda che va sempre a migliorare? O dipende da come te la giochi?
A volte mi viene il dubbio che la vita sia una e basta.
Il nonno di Katerina era solo da dieci anni. Vestito come tutti i nonni del mondo, compresa la coppola. Ci siamo fatti una foto abbracciati, mentre mangiavamo la torta a forma di carpa. Il padrone di casa deve cucinare i dolci con le proprie mani. E' una regola. Vorrei vedere mio padre a fare la cassata. L'ho sentito al telefono e mi fa: Ci sono dolci là? E io: Certo papà: No perchè io quando facevo il rappresentante una volta sono andato in un paesino della Puglia e la mattina quando siamo andati a fare colazione al bar, a parte il caffè non c'avevano niente.
In Cechia hanno dei dolci buonissimi. A un certo punto il padre di Katerina si è messo a suonare il pianoforte, il fratello il violino, lei il sassofono, la madre la pianola, il nonno cantava e a me mi hanno chiesto: Tu sai cantare, sai suonare qualcosa? Mi sono vergognata di non saper fare niente. Forse nell'altra mia vita ero un bradipo. Cantavano le canzoni di Natale e Bella Ciao. Poi siamo andati tutti in chiesa anche se loro non credono e io avrei capito zero. A casa ci aspettava la registrazione di un film per la tv ceca in cui recitava il fratello che è una specie di Alessandro Preziosi. Si è messo pure a nevicare. Guardavo fuori dalla finestra di questo villaggio vicino Nachod, con le casette, gli alberi che vogliono abbattere per fare un'autostrada, le galline, il nulla e mi mancava Palermo. La madre di Katerina mi ha regalato il ferro da mettere sotto le scarpe per il tip tap. Lei lo fa da sette anni ed è diventata campionessa di qualcosa. Lo insegna pure. Aveva le foto di un viaggio fatto in Italia, in cui c'era Palermo e il Santuario di Santa Rosalia. La Santa, ho gridato. La Santa.
La mia amica Chiappara che è venuta a trovarmi dice che dovrei trasferirmi qua. Mi ha comprato la statuina del bambinello Gesù con il vestito viola, il mio preferito. Pregherò che mi faccia innamorare, a Praga, Nachod, Palermo, Torino, treno, pullman, dovunque. Prenderò lezioni di fisarmonica con mio figlio e a Natale canteremo tu scendi dalle stelle dal balcone.
Il 25 sono stata a casa con gli altri Leonardi. Ci siamo vestiti bene e ci siamo scambiati i regali col sorteggio. A me è capitato un souvenir di Praga a forma di boccale. Il regalo peggiore però a quanto pare è la candela blu capitata a Giulia. Anche se in fondo chi se ne frega. Di pomeriggio ognuno è tornato al suo computer.
Buon Natale miei affezionati lettori.
Io pregherò il bambino Gesù col corredino. Voi pregate chi volete.
Katerina mi ha invitata a casa sua a passare il natale. Ho portato una bottiglia di Nero D'avola e un cappellino col fiore per lei. A casa mia i regali si danno il 25, quando si danno. Da lei si danno il 24 e a me ne hanno dati 5. La famiglia di Katerina mi fa dimenticare tutti i cornetti che i commessi cechi mi hanno tirato. Siamo andati anche al cimitero dove non ci sono così tante foto come a palermo e pensavo che tutti si chiamassero rodina, invece significa famiglia. I signori importanti avevano dei blocchi di marmo grigi, fascisti; anche quelli buoni che avevano aiutato i poveri. Katerina mi raccontava di sua nonna che era rimasta orfana da piccola, era stata affidata a uno zio ed era morto pure lui. Mentre me lo raccontava pensavo a mia madre che sin dalle elementari faceva l'infermiera a mia nonna e ho fatto riflessioni sulla reincarnazione. Mi chiedevo con quale criterio uno si reincarna: inizia con una vita di merda che va sempre a migliorare? O dipende da come te la giochi?
A volte mi viene il dubbio che la vita sia una e basta.
Il nonno di Katerina era solo da dieci anni. Vestito come tutti i nonni del mondo, compresa la coppola. Ci siamo fatti una foto abbracciati, mentre mangiavamo la torta a forma di carpa. Il padrone di casa deve cucinare i dolci con le proprie mani. E' una regola. Vorrei vedere mio padre a fare la cassata. L'ho sentito al telefono e mi fa: Ci sono dolci là? E io: Certo papà: No perchè io quando facevo il rappresentante una volta sono andato in un paesino della Puglia e la mattina quando siamo andati a fare colazione al bar, a parte il caffè non c'avevano niente.
In Cechia hanno dei dolci buonissimi. A un certo punto il padre di Katerina si è messo a suonare il pianoforte, il fratello il violino, lei il sassofono, la madre la pianola, il nonno cantava e a me mi hanno chiesto: Tu sai cantare, sai suonare qualcosa? Mi sono vergognata di non saper fare niente. Forse nell'altra mia vita ero un bradipo. Cantavano le canzoni di Natale e Bella Ciao. Poi siamo andati tutti in chiesa anche se loro non credono e io avrei capito zero. A casa ci aspettava la registrazione di un film per la tv ceca in cui recitava il fratello che è una specie di Alessandro Preziosi. Si è messo pure a nevicare. Guardavo fuori dalla finestra di questo villaggio vicino Nachod, con le casette, gli alberi che vogliono abbattere per fare un'autostrada, le galline, il nulla e mi mancava Palermo. La madre di Katerina mi ha regalato il ferro da mettere sotto le scarpe per il tip tap. Lei lo fa da sette anni ed è diventata campionessa di qualcosa. Lo insegna pure. Aveva le foto di un viaggio fatto in Italia, in cui c'era Palermo e il Santuario di Santa Rosalia. La Santa, ho gridato. La Santa.
La mia amica Chiappara che è venuta a trovarmi dice che dovrei trasferirmi qua. Mi ha comprato la statuina del bambinello Gesù con il vestito viola, il mio preferito. Pregherò che mi faccia innamorare, a Praga, Nachod, Palermo, Torino, treno, pullman, dovunque. Prenderò lezioni di fisarmonica con mio figlio e a Natale canteremo tu scendi dalle stelle dal balcone.
Il 25 sono stata a casa con gli altri Leonardi. Ci siamo vestiti bene e ci siamo scambiati i regali col sorteggio. A me è capitato un souvenir di Praga a forma di boccale. Il regalo peggiore però a quanto pare è la candela blu capitata a Giulia. Anche se in fondo chi se ne frega. Di pomeriggio ognuno è tornato al suo computer.
Buon Natale miei affezionati lettori.
Io pregherò il bambino Gesù col corredino. Voi pregate chi volete.