Sono sempre fuori tempo. Mi sono affannata a comprare un piumino nero che si abbinasse col cappello di pelliccia che avrei trovato in qualsiasi negozio praghese e mi sembra di indossare la tuta di cerata per dimagrire. La gente sta con le infradito.
Ho smesso di fumare e quasi si fuma dentro le banche. Allora ho comprato un pacchetto di sigarette che non si sa mai possa essere un elemento di conversazione, la small talk ( il mio insegnante di inglese oggi ci ha fatto leggere un brano al riguardo). Però io e Giulia in taverna ci siamo sedute accanto a due cechi alla terza birra e al quarto pacchetto e si sono rivolti a noi solo quando dovevano passare per andare in bagno. Stavamo mangiando frittelle di patate all'aglio. In una taverna trovata per caso mentre cercavamo un teatro. Siamo le più grandi tra i leonardi e la cartina la guardiamo al contrario. La taverna si chiamava The thirsty deer, vicino la fermata Andel, che significa angelo. Sul menu c'era un cervo che si scolava un boccale di birra sdivacato per terra. Alle pareti pelle di cervo, teschi e disegni di cervi che bevono in tutte le posizioni del birrasutra. In tv la partita di calcio alternata a un talk show in cui i presentatori erano poggiati su un tavolino a forma di mutanda.
Ma è davvero una mutanda? mi ha chiesto Giulia.
Sì.
Qui a Praga ci sono i cechi e gli anglosassoni, in due schieramenti separati. Alcuni cechi parlano un inglese perfetto, altri zero. Noi italiani impariamo inglese con le canzoni dei Pink Floyd che il nostro insegnante ci fotocopia. Poi ce le fa ascoltare e noi pensiamo che le dobbiamo cantare. Horned who don't sing dice il mio compagno più giovane. L'insegnante nè canta nè ride. Forse non ha capito la battuta. Cornuto chi non canta, traduce il mio compagno.
Ho smesso di fumare e quasi si fuma dentro le banche. Allora ho comprato un pacchetto di sigarette che non si sa mai possa essere un elemento di conversazione, la small talk ( il mio insegnante di inglese oggi ci ha fatto leggere un brano al riguardo). Però io e Giulia in taverna ci siamo sedute accanto a due cechi alla terza birra e al quarto pacchetto e si sono rivolti a noi solo quando dovevano passare per andare in bagno. Stavamo mangiando frittelle di patate all'aglio. In una taverna trovata per caso mentre cercavamo un teatro. Siamo le più grandi tra i leonardi e la cartina la guardiamo al contrario. La taverna si chiamava The thirsty deer, vicino la fermata Andel, che significa angelo. Sul menu c'era un cervo che si scolava un boccale di birra sdivacato per terra. Alle pareti pelle di cervo, teschi e disegni di cervi che bevono in tutte le posizioni del birrasutra. In tv la partita di calcio alternata a un talk show in cui i presentatori erano poggiati su un tavolino a forma di mutanda.
Ma è davvero una mutanda? mi ha chiesto Giulia.
Sì.
Qui a Praga ci sono i cechi e gli anglosassoni, in due schieramenti separati. Alcuni cechi parlano un inglese perfetto, altri zero. Noi italiani impariamo inglese con le canzoni dei Pink Floyd che il nostro insegnante ci fotocopia. Poi ce le fa ascoltare e noi pensiamo che le dobbiamo cantare. Horned who don't sing dice il mio compagno più giovane. L'insegnante nè canta nè ride. Forse non ha capito la battuta. Cornuto chi non canta, traduce il mio compagno.
4 commenti:
il tuo compagno ha studiato alla stessa scuola di picci e nico mi pare. bada di non mangiare troppo che poi in italia il piumino non ti sta più facciazza
esigo un tavolino a forma di mutanda, me ne riporti uno se lo trovi?
oggi ti scrivo, prometto
G
non t'azzardare a portarlo a casa!
portalo portalo, che il tavolino mutanda fa venir voglia di ridere! Come alle elementari quando dici mutande e tutti ridono sotto i banchi
(t'ho trovata solo ora, t'ho trovato)
linda !
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